La configurazione tecnica dei mercati migliora, ma l’economia continua a frenare.

16 Novembre 2022

Non si ferma la discesa dei nostri indicatori momentum di crescita MMS, che segnalano il continuo rallentamento della crescita mondiale. La previsione del mercato di recessione USA 2023 è sempre più forte, con lo spread dei tassi 2-10 anni a -56 punti (-40 un mese fa). I tassi reali 5 e 10 anni US sono ormai a +1.6%, un livello mai raggiunto da 10 anni. Il forte rimbalzo degli indici mondiali sull’ultimo mese li ha fatti passare sopra la media mobile 50 giorni.

1- Pilastro 1 – Crescita Economica

Non si ferma la discesa dei nostri indicatori momentum di crescita MMS, che segnalano il continuo rallentamento della crescita mondiale (pagina 2). L’MMS Mondo è sceso da 37 a 35 nell’ultimo mese (era a 55 a metà aprile), trainato verso il basso da PMI, fiducia dei consumatori e produzione industriale. In Europa la Germania e il UK rallentano più di tutti, con livelli di MMS comparabili solo allo shock CoVid 2020 e alla recessione 2009. Italia, Francia, Spagna rallentano ma su livelli storicamente superiori alle recessioni 2009 e 2012. L’MMS dell’Italia è sostenuto positivamente dalla Produzione Industriale e da un livello di disoccupazione basso al 5.5%: ai minimi storici invece gli altri componenti, fiducia dei consumatori, vendite al dettaglio, PMI.  Gli USA hanno subito in un mese un ribasso significativo da 37 a 30. La Cina è scesa da 48 a 43 in un mese, ma resta in accelerazione rispetto al 31 di fine luglio.
Le previsioni (Bloomberg Consensus) di crescita PIL mondiale 2023 continuano a scendere, da +2.5% un mese fa a 2.3%. Le previsioni più recenti danno la Zona Euro 2023 a – 0.1% contro +0.3% un mese prima e l’Italia a 0% contro +0.4%. La crescita 2023 è prevista quasi nulla anche per gli USA (+0.4% in discesa da +0.9% un mese fa), e al +4.8% per la Cina dopo un difficile 2022 a +3.3%.

 2- Pilastro 2 – Condizioni Monetarie

A pagina 3, il nostro indicatore di Condizioni Monetarie continua la sua discesa negli USA, a causa di molteplici fattori come i tassi brevi, i tassi lunghi, il dollaro e il bilancio della FED : siamo a 0.33 (0.36 un mese fa), un livello record-basso comparabile al dicembre 2018 di crisi dei mercati che obbligo’ la FED a un cambio di direzione.
In Zona Euro l’indice è crollato nello spazio di 2 mesi, da 0.88 in giugno a 0.47, trainato dai Tassi Reali e dal cambio dell’Euro : questo indica una stretta monetaria forte sull’economia. 

Bene invece la Cina, con un indice in salita da 0.65 a 0.70 in un mese: questo indica una riflazione pronunciata della Banca Centrale, confermato dal livello record del Credit Impulse nel grafico al centro della pagina 3.
Le anticipazioni di inflazione USA a 5 anni sono stabili su 3 mesi a 2.6%, mentre sono in forte calo sulle scadenze più corte (2.9% previsto, -13% su 3 mesi). La previsione di recessione 2023 è sempre più forte negli USA, con lo spread dei tassi 2-10 anni a -56 punti (era a – 40 un mese fa). I tassi reali 5 e 10 anni US sono fortemente positivi a +1.6%, ma sono scesi di 10bp sull’ultimo mese, con chiare conseguenze sul rimbalzo Equity che è stato del +12% in USA e +11% in Europa.

 3- Pilastro 3 – Valorizzazioni

Il consensus sulle stime degli Utili 2023 scende, ma con grande ritardo sulle previsioni Macro : l’EPS 23 S&P500 è a 231$, il che rappresenterebbe una crescita del 6% su 22: per lo Stoxx600 l’EPS 23 è a 35.6€, +2% su 22. I multipli PER forward 12 mesi di 11 in Zona Euro e di 16 per il mercato US, sono bassi (2 standard deviations sulla serie storica 20 anni) ma con degli EPS al denominatore ancora elevati.

 4- Pilastro 4 – Dinamica dei Mercati

Dal punto di vista tecnico, guardiamo i nostri “semafori” a pagina 5. Il forte rimbalzo degli indici sull’ultimo mese ha riportato molti settori Value sopra la media mobile 50 giorni.
I tassi 5 e 10 anni USA e Germania sono lontanissimi dalle MM50 e 200, riflesso dello storico cambio di mondo sui tassi che ha rappresentato l’anno 2022.